Escursione alla baia della Pelara

nota bene :

Escursioni  ad Ischia percorsi di trekking sul’ isola d’ Ischia per camminatori esperti e con le scarpe di trekking necessariamente

A poca distanza da centro di Panza, prendendo le indicazioni per la baia di Sorgeto, ad un certo punto si trova un cartello sulla destra che indica questo sentiero bellissimo. La prima parte e’ un po’ ripida ma resa più facile dai classici gradini di legno. Poi ci si tuffa in un bosco fresco e ombroso per sbucare in una piccola piana di canne e felci e poi giù in picchiata verso un altra scaletta fatta da gradini di terrapieno e tronchi che portano a questa baia bellissima Il sentiero non è certo facile da percorrere ma offre scorci e panorami di rara bellezza. La vegetazione è quella tipica mediterranea, ricca di agavi e profumi intensi. Ogni tanto è possibile fermarsi su panchine in legno lungo il tragitto. Dopo una trentina di minuti il sentiero vi porterà ad un piccolo piazzale dove una panchina in legno costruita artigianalmente come tutte le altre del sentiero vi permetterà di ammirare il mare, la cui unica cornice sono i maestosi fianchi collinari interamente in pietre vulcaniche  nelle immediate vicinanze è presente un piccolo grottino scavato nella roccia che funge da riparo  dal quale è possibile scattare bellissime foto.

Il trekking ad Ischia un altro volto dell’ isola d’ Ischia

Informazioni utili per trekking sull’ isola d’ Ischia

Acqua: non sono presenti fontane o sorgenti lungo i percorsi

Attrezzatura necessaria: scarponi e zaino da trekking e indumenti tecnici a strati

Attrezzatura aggiuntiva consigliata: bastoncini da trekking.

La direzione del Residence Limoneto appartamenti al mare regala a richiesta  una mappa dell’ isola d’ Ischia ove raggiungere i vari percorsi e itinerari trekking consigliati

nota bene :

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Escursione il sentiero dell’ allume

sentiero CAI 502

Descrizione del percorso

Il percorso  parte dall’antico borgo agricolo del Fango, nel comune di Lacco Ameno, dove attraverso un sentiero (oggi per la maggior parte  strada carrabile) bordato di rose canine, valeriane, ginestre, mirti, eriche e lentischi,  si arriva fino al campo fumarolico di Monte Cito ( 220 m). Qui i gas sono costituiti per la maggior parte da vapore acqueo, ma sono presenti anche piccole concentrazioni di altri elementi, tra i quali i solfati che danno origine all’alunite, da cui poi si ricava l’allume. Nel campo fumarolico, è inoltre presente una flora caratteristica ed in particolare il (papiro delle fumarole), tipico delle zone tropicali ed esistente in Europa solo ad Ischia. L’itinerario prosegue percorrendo una mulattiera “la via dei carri”, che in epoca storica era usata per trasportare l’alunite dalla zona di estrazione a quella di lavorazione e poi al porto di Casamicciola. Il sentiero è delimitato dalle tipiche murature a secco (“le parracine”). Il sentiero si snoda attraverso un bosco di castagni proseguendo verso valle e raccordandosi col sentiero di collegamento che porta alla zona di lavorazione. L’ultimo tratto della strada sterrata per arrivare all zona cosiddetta delle “Caulare” (le caldaie) è lastricata con la tipica roccia locale (il tufo verde). Si arriva a questo punto in una zona sub pianeggiante, ricoperta di castagni, dove era sita l’industria di lavorazione dell’allume. Lungo il percorso sono riscontrabili elementi litici che apparentemente sembrano estranei al contesto geologico della zona; rappresentano infatti gli scarti di lavorazione dell’allume. In questa zona sono ancora riscontrabili le vasche di lavoraizone dell’alunite (le caulare appunto). Quella meglio conservata ha un diamentro di circa 5 metri ed un’altezza di 1 metro. L’itinerario, proseguendo tra i castagneti, si collega ad una stradina carrabile che raggiunge il Piazzale di via S. Barbara, da dove si gode di una bellissima vista dall’alto di Casamicciola, Lacco Ameno  e della terraferma. L’itinerario si conclude con l’arrivo a Maio, antico centro di Casamicciola, da dove è possibile raggiungere le antiche zone termali di Bagni e la Rita.

 

 

Peculiarità:

Quest’itinerario percorre l’antica via Crateca, denominata dai contadini del luogo via “dei Carri” che, anticamente, dalla località Fango (sito importante in passato per lo sviluppo del termalismo isolano, essendo una zona di raccolta naturale ed antropica di fanghi, usati poi nell’industria termale) metteva in comunicazione i luoghi di estrazione dell’allume (Bianchetto, Montecito) con le zone di lavorazione (Piazza del LA Pera o “Caulare”). Quest’ultima è stata interezzata da num,erose frane che hanno determinato l’interruzione della strada con i luoghi di estrazione e la scomparsa di una sorgente ivi presente. L’area tuttavia conserva ancora la morfologia e le testimonianze archeologico-industriali del passato.

Il complesso assetto del territorio isolano ha comportato la realizzazione di una capillare rete di collegamenti (sentieri, mulattiere, ripide gradinate), spesso scavati negli strati rocciosi, mentre i terreni coltivati, scanditi dai terrazzamenti, venivano sostenuti da una tipica muratura a secco di contenimento: le “parracine”. Sono certamente un gioiello d’abilità tecnica, conoscenza del territorio ed utilizzo dei materiali a disposizione.  Costruite con pietre laviche o tufo verde, senza l’utilizzo di calce in modo da permettere lo scorrimento delle acque pluviali, impediscono così l’allagamento dei terreni.

Da un punto di vista naturalistico è di notevole interesse il cyperus polystachyus. Specie della famiglia delle cyperaceae, affine alle graminacee. Pianta non comune che vive in zone tropicali e subtropicali e in Europa solo nell’Isola d’Ischia, ove si è adattata perché ha trovato un terreno riscaldato dal vapore acqueo delle fumarole, per cui si è realizzato un microclima caldo umido adatto alle sue esigenze di crescita. E’ questo il motivo per cui riesce a sopravvivere anche d’inverno nelle stazioni fumaroliche ischitane dove vive.

 

Il trekking ad Ischia un altro volto dell’ isola d’ Ischia

Informazioni utili per trekking sull’ isola d’ Ischia

Acqua: non sono presenti fontane o sorgenti lunghi i percorsi

Attrezzatura necessaria: scarponi e zaino da trekking e indumenti tecnici a strati

Attrezzatura aggiuntiva consigliata: bastoncini da trekking.

La direzione del Residence Limoneto appartamenti al mare regala a richiesta  una mappa dell’ isola d’ Ischia ove raggiungere i vari percorsi e itinerari trekking consigliati

escursione al monte Epomeo

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Escursione : Ascesa al monte Epomeo

ascesa al monte Epomeo

sentiero CAI 501

Il percorso parte dalla Piazza di Fontana (frazione del comune di Serrara Fontana) e si sviluppa in salita sui resti di un’antica mulattiera ( oggi strada carrabile) per circa 1 Km. Da questo punto costeggiando un bosco di castagni si sale, attraverso una mulattiera che nell’ultimo tratto si collega ad un antico tratturo inciso nel tufo verde, fin sulla cima del Monte Epomeo (Punta di San Nicola 789 m) ; il percorso prosegue in discesa su sterrato e costeggiando la Pietra dell’Acqua (enorme masso di tufo che funge da cisterna, da cui il nome) e Bocca di Serra, si inoltra in un paesaggio selvaggio ed affascinante sul versante ovest dell’isola (Forio), fino, abbandonando per un attimo il sentiero ufficiale, ad arrivare al bosco dei Frassitelli (500 m), un terrazzo di acacie fittissime, e subito dopo a quello della Falanga (600 m); qui la realtà incontra la fantasia. Infatti in questo bosco di castagni è possibile ritrovare le tipiche buche (le fosse della neve) ed i rifugi scavati nei massi di tufo precipitati dall’Epomeo, come conseguenza di assestamenti tettonici (le cosiddette Case di Pietra). Usciti dal sentiero nel bosco, si riprende una mulattiera che conduce ad un piccolo villaggio ed una chiesa: Santa Maria al Monte (400 m). La discesa, panoramicissima e con toni esotici, continua per 5 Km circa, fino al centro di Forio su strada.

Peculiarità

L’itineraio del tufo verde è un percorso nel cuore dell’isola, dove gli aspetti geologici (geositi), vegetazionali, storici ed antropici si fondono in un paesaggio unico, colorato dalle diverse sfumature di verde ed intriso di tutte le sensazioni che si possono percepire. La natura vulcanica e sismica dell’isola d’Ischia ha condizionato nei secoli le vicende delle popolazioni locali, costringendoli a continui adattamenti al territorio. Questo ha fatto sì che si sviluppasse una straordinaria testimonianza di architettura rupestre, dovuta alla lunga opera di trasformazione dei massi di tufo verde franati dal Monte Epomeo. Tale complesso è noto con il nome di “case di pietra”. Oltre all’eremo di San Nicola, che spicca sulla vetta del Monte Epomeo (dalla quale si gode un panorama incredibile spaziando sull’intero perimetro dell’isola, il Golfo di Napoli, di Pozzuoli, Capri, Procida, Circeo, isole Pontine), molte di queste “case di pietra” sono concentrate nelle frazioni più interne di Forio. Il complesso assetto del territorio comportò, inoltre, anche una capillare rete di collegamenti (sentieri, mulattiere, ripide gradinate), spesso scavati negli strati rocciosi, mentre i terreni coltivati, scanditi dai terrazzamenti, venivano sostenuti da una tipica muratura a secco di contenimento: le ” parracine ”

distanze fra il Monte Epomeo e il residence Limoneto Ischia appartamenti al mare

escursioni alternative a cavallo ASSOCIAZIONE EPOMEO IN SELLA

Escursione classica: il cui scopo è quello di portare i turisti in vetta all’ Epomeo (in sella ai cavalli).Le escursioni a cavallo partono dal punto di raduno Miscillo Souvenir, situato in via Epomeo. Ogni cavallo ha un portatore che lo accompagna lungo il percorso. La durata dell’escursione è di circa 35/40 minuti. Per poter meglio ammirare il paesaggio la discesa dalla cima dell’Epomeo viene fatta a piedi!

oppure

“Sulla cresta dell’isola”: quest’escursione è adatta a chi sà già andare a cavallo ma comunque avrà bisogno di una guida per i sentieri di montagna.Questa escursione è per un massimo di due persone che avranno un cavallo proprio.

per info escursioni su tutta l’isola d’ Ischia su facebook CLUB ALPINO ITALIANO isola d’ Ischia

Informazioni utili per trekking sull’ isola d’ Ischia

Acqua: non sono presenti fontane o sorgenti lunghi i percorsi

Attrezzatura necessaria: scarponi e zaino da trekking e indumenti tecnici a strati

Attrezzatura aggiuntiva consigliata: bastoncini da trekking.

La direzione del Residence Limoneto appartamenti al mare regala a richiesta  una mappa dell’ isola d’ Ischia ove raggiungere i vari percorsi e itinerari trekking consigliati Il trekking ad Ischia un altro volto dell’ isola d’ Ischia

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Escursione tra sorgenti e vulcani

Percorso (traversata): Bosco della Maddalena (200 m) Monte Rotaro (265 m), Monte Trippodi (502 m), Costa Sparaina (400 m), Buonopane (Fonte di Nitrodi 300 m). Descrizione del percorso L’escursione comincia da uno dei complessi vulcanici meglio conservati dell’isola. Partendo dal Bosco della Maddalena (200 m) a Casamicciola Terme, che sorge su un duomo vulcanico, si arriva al confine tra il Montagnone ricoperto di macchia Mediterranea selvaggia ed al Monte Rotaro (265 m) regno di una fitta pineta. Attraversando la cresta del cratere ed ammirandone il fondo (181 m), si prosegue fino ad una serie di “fumarole” in attività, dove è presente la specie rara Cyperus polystachyus( papiro delle fumarole) . Da qui si prosegue verso il vallone di Buceto, risalendolo ed arrivando fino alla fonte ononima. Ci si immette quindi in un bosco di castagni alle falde del Monte Trippodi (502 m.), fino ad arrivare a Piano San Paolo, vecchia spiaggia fossile, testimonianza del passato sommerso di una parte dell’isola. Abbandonando il bosco e cominciando la discesa, il paesaggio si apre, offrendo uno scorcio completo del golfo di Napoli, con le isole flegree, i Campi flegrei, il Vesuvio ed i Monti Lattari. E’ il sentiero di Buttavento, sulla Costa Sparaina, che sorge su un duomo vulcanico (400 m) , che conduce a Candiano, frazione di Buonopane, dove è presente una quercia plurisecolare, testimonianza silenziosa del tempo che passa. Lungo questo tratto si trovano, inoltre, una serie di cantine scavate nella tenera roccia, che evidenziano la forte interconnessione tra il paesaggio naturale e quello antropico. Il percorso termina con l’arrivo a Buonopane (frazione di Barano d’Ischia) e la visita alla Fonte ed al complesso termale di Nitrodi.

Peculiarità: La conformazione geomorfologica del vallone di Buceto, la presenza di alti pioppi ed ailianti epifitati da edere striscianti e filanti che somigliano a liane ed in basso felci alte e bardane dalle foglie ampie almeno un metro, il cinguettio degli uccelli, rendono questo tratto simile ad una foresta tropicale. Tutto questo è possibile grazie alla presenza di una fonte di acqua emergente gazie alla presenza di uno strato impermeabile di argille, testimonianza del passato sommerso di questa parte dell’isola. La sorgente di Buceto ha fornito acqua potabile agli ischitani sin dal passato e ha assicurato loro per lungo tempo la possibilità si svolgere tutte le attività,quelle agricole e quelle legate ai bisogni quotidiani. Attraverso l’acquedotto dei Pilastri ( i cui resti sono ancora visibili lungo tutto il percorso) è stato possibile trasportare le acque sorgive di Buceto fino al Borgo di Celsa, oggi Ischia Ponte. Nel 1853 da Ferdinando II fu ordinata la costruzione di un acquedotto militare che portasse l’acqua fino a Villa dei Bagni “Porto d’Ischia” ed al palazzo Reale,dove sul muro esterno del cancello di entrata, venne eretta una fontana pubblica.Tre allacciamenti permettevano il rifornimento d’acqua anche agli abitanti di Fiaiano e in parte di Barano. Da notare anche Buonopane, frazione di Barano d’Ischia, rappresenta il cuore storico del versante meridionale dell’isola, quando questa veniva chiamata Aenaria, ed è legato a una sorgente di acqua medicamentosa sacra ad Apollo e alle ninfe di “Nitrodes”. La struttura Geomorfologica è molto complessa e caratterizzata da accentuati dislivelli spesso solcati da canions e valloni, tra balze tufacee, disegnate dalle acque che arrivano fino al Lido dei Maronti. Il sistema florofaunistico è tipicamente mediterraneo con arbusti ed erbe aromatiche tipiche del territorio. Antichissima la tradizione curativa, risalente, addirittura, al periodo Greco dell’isola d’Ischia (VIII sec.a.C.) come attesta il suo stesso nome. Le Ninfe Nitrodi, a cui la fonte era dedicata, sono ricordate in tutti i testi classici greco-latini, da Omero in poi. L’acqua è classificata minerale naturale ipotermale solfata. Le proprietà terapeutiche sono state riconosciute ala Ministero della Salute con Decreto 3509 del 09 ottobre 2003. Ci si può bagnare sotto le bocche di erogazione, perché così l’acqua da il meglio di se e dopo essersi asciugati al sole sentire sulla pelle un magico benessere.

Il trekking ad Ischia un altro volto dell’ isola d’ Ischia

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