ISCHIA: L’ISOLA VERDE

Di Francesco Mattera

Reggente Sottosezione CAI Ischia e Procida

 

Ischia, la più grande delle isole partenopee,  si trova a 40° e 44′ di Latitudine Nord e a 13° e 36′ di Longitudine Est da Greenwich. Dista 18 miglia da Napoli e qualche centinaio di metri da Procida. Presenta una forma regolare, con una superficie complessiva di 46.5 Kmq.

La sua posizione geografica, che determina situazioni climatiche peculiari, unita ad una conformazione geo-morfologica speciale,  rappresentano un unicum ambientale nel Mediterraneo, un laboratorio naturale, dove vivere e comprendere appieno il significato del concetto di biodiversità.

Conosciuta come “ISOLA VERDE”, presenta una  ricchezza floristica prorompente, deve però tale appellativo non alla vegetazione, come molti credono, ma alla particolare roccia, unica al mondo, che costituisce l’ossatura centrale dell’isola: il TUFO VERDE.

Da un punto di vista geologico Ischia è un  campo vulcanico, un complesso di zolle diverse sollevate ed inclinate, separate da fratture e faglie, che servirono spesso da via d’uscita al magma del bacino locale, dando così origine ad una serie di strutture vulcaniche.

Uno degli eventi particolarmente rilevanti nella storia geologica dell’isola è rappresentato proprio  dall’eruzione detta del tufo verde. Circa 60.000 anni fa,  a seguito di eruzioni vulcaniche molto violente, la camera magmatica presente sotto l’isola si svuotò. Il coperchio della camera sprofondò e la conca che si creò nella crosta terrestre, chiamata caldera, costituisce proprio il sito dove oggi  è localizzata l’isola. Nelle zone calderiche sprofondate, occupate dal mare, si depositarono vari materiali derivanti dalle eruzioni. Il contatto tra questi depositi e l’acqua marina, ad altissima temperatura (fluidi idrotermali), ha fatto sì che la roccia originaria,  in seguito a trasformazioni chimiche, si sia tramutata in tufo verde. Successivamente, nuovo magma confluì nella vecchia camera magmatica sotto l’odierna Ischia; il coperchio della camera magmatica cominciò a sollevarsi dal mare e a far emergere l’isola.

Questo innalzamento ha dato origine al Monte Epomeo, che attualmente raggiunge un’altezza massima di  circa 789 m sopra il livello del mare. L’ascesa al Monte Epomeo è sicuramente un’esperienza da non perdere per chi visita, ama o vive l’isola d’Ischia. Il fatto che essa sia emersa dal mare, oltre che dalle caratteristiche mineralogiche, è confermato anche dalla presenza di argille marine sovrapposte al tufo verde e da fossili di molluschi e foraminiferi.

Tale complessità geologica si traduce in una struttura estremamente varia del territorio ischitano, con la formazione di ambienti molto diversificati tra loro per geomorfologia ,fattori biotici e microclima, condizioni ambientali che determinano una notevole presenza di varie specie vegetali: nei suoi appena 46.5 Kmq se ne trovano più di 700  diverse.

Un posto di rilievo occupa, senza dubbio,  la Macchia Mediterranea, con  Alloro,  Querce, Olivo e il Carrubo, che ne costituiscono gli elementi arborei e che, insieme ai tipici arbusti come  Ginestre, Mirto, Lentisco,  Corbezzolo,  Filliree e  Cisti, conferiscono inimitabili variazioni cromatiche  all’isola.

Particolarmente verdi sono,poi, le zone collinari soprattutto in primavera,quando le pendici più alte dell’isola evidenziano il verde diffuso di Castagni, Lecci e  Acacie.

Il sottobosco è ricchissimo di piante aromatiche ed officinali come la Nepetella, la Salvia, il Rosmarino, l’Origano, il Timo, per citarne solo alcune. Infine, fioriture continue sono quelle dei Cisti, delle Valeriane, dei Ciclamini e delle Orchidee selvatiche.

Si sono strutturati, così, ecosistemi molto diversi tra loro e, seppur limitati nella estensione, di grande valenza ecologica. Tra le specie vegetali presenti sul territorio isolano,  alcune, il cui proprio areale di distribuzione si trova in regioni tropicali e subtropicali, sono presenti con pochi esemplari, solo in ambienti molto particolari, cioè nei pressi di fumarole. L’alta termalità del suolo e il vapore acqueo delle aree fumaroliche creano un microclima che consente a queste specie di ritrovare l’ambiente tropicale, anche durante l’inverno. Un esempio è lo zigolo delle fumarole (Cyperus polistachius Rottb), ma degna di nota è anche la “Felce dell’ Epomeo“ –Woodwardia radicans L., che fatta eccezione per il suo naturale areale di distribuzione, nel mondo è visibile soltanto ad Ischia, appunto,  e nella Valle delle Ferriere in Costiera amalfitana.

La possibilità di immergersi nella natura in uno scenario sempre diverso fa di questa isola una vera oasi di pace, caratteristica di cui si sta sempre più prendendo coscienza, ma esiste un altro patrimonio “verde”, protetto dalle acque che circondano l’isola: è quello formato dalla diversità dei vegetali marini, che formano estese foreste sommerse, veri e propri  ecosistemi ricchi di biodiversità. Anche da questo punto di vista Ischia rappresenta una sintesi di tutti gli habitat marini presenti nel Mediterraneo.

Questa stretta relazione che intercorre tra elementi naturali e geologici, la continuità fra terra e mare,  influisce anche poi sull’aspetto antropico, storico e culturale.

Terra che ha subito tante dominazioni (le prime tracce risalgono all’età del Bronzo) le cui tracce sono presenti sul territorio, è stata meta scelta da tanti artisti (pittori, poeti, musicisti) che hanno trovato ispirazione qui, e non a caso ispirandosi e sentendosi ispirati dalla ricchezza e dall’atmosfera speciale del luogo.

Un viaggio di scoperta dell’isola d’Ischia  si può trasformare in un modo speciale di  osservare e vivere un territorio in chiave sistemica, evidenziando la stretta relazione tra passato e presente e facendo emergere le forti identità locali, perfettamente integrate con l’ambiente.

Infatti, la natura vulcanica ed il suolo fertile hanno consentito lo sviluppo di una cultura contadina,  che trova la sua massima espressione nella coltivazione della vite e nella produzione del vino; cultura che si è andata consolidando nel tempo e che ancora oggi, a tratti nascosta, a tratti più evidente, si legge lungo il dedalo di sentieri e mulattiere che si intrecciano all’interno del territorio. Il complesso assetto di quest’ultimo, infatti, ha comportato la realizzazione di una capillare rete di collegamenti (sentieri, mulattiere, ripide gradinate), spesso scavati negli strati rocciosi, mentre i terreni coltivati, scanditi dai terrazzamenti, venivano sostenuti da una tipica muratura a secco di contenimento, le parracine.

Ambiente e storia; mare e vulcani; biodiversità naturale e biodiversità culturale, tradizioni ed enogastronomia: questi gli aspetti più rilevanti di una identità ischitana, che  non deluderà chiunque voglia scoprirla.

Di Francesco Mattera

Reggente Sottosezione CAI Ischia e Procida